Il tempo del gelo è arrivato

Il tempo del gelo rende ogni cosa silenziosa e brillante.

 

È il tempo dell’attesa: bisogna aspettare che il sole si alzi alto nel cielo perché l’armatura di ghiaccio si sciolga.

Ma quando il calore dell’astro raggiunge il suo apice, genera un piacevole contrasto con l’aria algida che mi circonda!

 

All’entrata del bosco a cui sono andata a far visita trovo un bastone appoggiato ad un albero: si tratta di un invito: “prendimi”. Il pezzo di legno è della giusta altezza e dimensione, mi direziona il passo, scandisce il ritmo del mio camminare tra le foglie croccanti e gelate, mi sostiene quando rischio di scivolare. Alterno pezzo di legno tra le mani: per un po’ sta a sinistra, poi passa alla destra, in questo modo dò la possibilità ai miei arti di riscaldarsi nella calda tana morbida delle tasche del giubbotto.

 

Il gelo è corroborante e apre a spettacoli meravigliosi; i colori appaiono più nitidi, netti e definiti. Se il cielo, per esempio, decide di indossare la sfumatura “ciano” lo farà senza indugio optando, il giorno successivo, per un celeste o un blu polvere (nel caso qualche nuvola intasasse il suo enorme spazio!).

Le foglie immobili di ghiaccio rinfrangono la luce del sole e subito si trasformano in prezioso cristallo. Sembra di assistere ad una magia quando questo guanto di freddo luminoso si scioglie permettendo alla flessibilità vegetale di tornare in auge.

 

Il tempo del gelo permette di cogliere il momento: di stare nel freddo ghiaccio per poi passare, poco dopo, a uno stato di tempore acqueo.

 

L’arte di sciogliersi – essere fluidi

Nel tempo del gelo la rigidità immobile e asfittica della coltre ghiacciata diviene fedele compagna della goccia, del fuoco naturale del sole.

La morbidezza delicata del gambo di un secco fiore selvatico perfettamente combacia con il croccante scricchiolio di una foglia gelata.

I due stati si alternano dentro una continua trasformazione, giorno dopo notte, dopo giorno e così via… È la lezione che la Natura offre in questo tempo: la possibilità di testare differenti condizioni nel giro di una manciata di ore!

 

 

Rimpicciolire l’arte – il tempo delle priorità

Il tempo del gelo esprime la sua richiesta di raccogliere il momento (esattamente quello, quello che si vive nel presente, istante dopo istante, ognuno unico) per poi allargarlo al fine di realizzarvi al suo interno speciali alchimie.

È questo un tempo ridotto in cui la luce lascia presto posto all’ombra, alla notte.

Per questo il richiamo è delicato ma potente… uno sprone a essere ponderati ossia a sentire il proprio peso (interno ed esterno), a distillare con cura e sapienza le ore di luce a propria disposizione, a creare la scala delle priorità dentro questo prezioso tempo.

Non si può sprecare nulla ora: luce, energie, minuti che passano.

L’arte deve ridursi, farsi piccola ma dotata di spessore qualitativo: più piccola ma più preziosa!

Mi riferisco all’arte della cura di Sé, dell’Altro e dell’Intorno, come sempre.

 

Il fascino del ridursi

Il gelo richiama a un cammino fermo, a un muoversi fatto di piccoli passi – ponderati e vigili;

Il gelo risveglia l’allegria che zompa e danza sul bianco sfondo ghiacciato e su questo ghiaccio si può scivolare, è vero, e occorre prestare attenzione, a chi? A che cosa?

Intanto l’Intorno parla, comunica agli esseri selvatici svegli la mattina presto che la vivacità della vita pulsa e si evolve nonostante un’apparente e algida prigione.

 

 

Buon gelo!

 

 

Sveva

 



scrivimi
Copyright © All rights reserved. Stefano Borghini Design